Studi
AUTORIPARAZIONE
Filiera auto: occupati autoriparazione artigiana +34% vs grandi imprese che producono auto

Durerà fino al 20 maggio ‘Sostenibilità in tour’, il viaggio a tappe di Confartigianato nella mobilità green che esplorerà le sfide e le opportunità legate alle nuove tecnologie dei veicoli, alla pianificazione urbana, alle infrastrutture, all’impatto sull’attività delle imprese, sull’occupazione e sugli stili di vita dei cittadini.

La mobilità sostenibile si intreccia con l’offerta caratterizzata da oltre 175mila imprese della  filiera auto in Italia, con 557 mila addetti. Circa 7 addetti su 10 (69,4%) occupati nella filiera, equivalenti a 387mila addetti, lavorano in micro-piccole imprese con meno di 50 addetti (MPI).  Le evidenze sulla mobilità sostenibile sono contenute nella Nota dell’Ufficio Studi ‘Citemos 2024 – key data’ predisposta per l’evento ‘Sostenibilità in tour’. Qui il post #Dati #SuMisura su Linkedin.

L’artigianato ha un ruolo predominante nella filiera auto. Nelle 58mila imprese artigiane di autoriparazione lavorano 156mila addetti il 33,7% in più dei 117 mila addetti delle grandi imprese (con oltre 250 addetti) che producono autovetture in Italia. La filiera auto è una delle declinazioni settoriali della predominanza degli addetti delle imprese artigiane rispetto a quelli dei gruppi multinazionali italiani.

Il cambiamento in corso nel mercato dell’automobile richiede nuove competenze nelle imprese di autoriparazione, ma queste risultano molto difficili da reperire. Nel 2023 sono richiesti 36.330 meccanici artigianali, riparatori e manutentori di automobili, di cui 25.730, pari al 70,8%, sono difficili da reperire, quota di oltre 25 punti superiore 45,1% della media di tutte le professioni.

Per le assunzioni dove viene richiesta una elevata attitudine al risparmio energetico la difficoltà di reperimento sale al 72,0%, mentre è più critica la carenza della competenze più legate allo sviluppo del digitale e della meccatronica: per le entrate dove sono richieste con elevata importanza (medio-alta e  alta) competenze digitali di base, la difficoltà di reperimento sale all’81,6% e per quelle in cui sono richieste elevate capacità di applicare tecnologie 4.0 arriva all’83,1%.

In chiave territoriale, tra le maggiori regioni – con almeno mille assunzioni di meccanici e manutentori auto – la più elevata difficoltà di reperimento si rileva in  Piemonte-Valle d’Aosta dove è pari all’82% delle entrate totali, seguita da Campania con 75,9%, Sicilia con 75,6%, Puglia con 74,5%, Veneto con 73,6%, Toscana con 71,1%, Lombardia con 68,2%, Emilia Romagna con 65,8%, Trentino Alto Adige con 63,8%, Lazio con 56,6%. Tra le altre regioni, si osservano quote superiori alla media per Basilicata (85,7%), Sardegna (81,6%), Abruzzo (77,3%) e Marche (76,7%).

 

Difficoltà di reperimento lavoratori per totale imprese e  meccanici artigianali e manutentori di automobili

2023, % entrate – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Unioncamere-Anpal

 

Meccanici artigianali, riparatori e manutentori di automobili entrate totali e difficili da reperire

anno 2023, maggiori regioni con almeno 1000 entrate, ordine decrescente per % difficile reperimento – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Unioncamere-Anpal

Notizie
GIOVANI IMPRENDITORI
Il Presidente Davide Peli al Rome Summit: 'Trasmettiamo ai giovani il saper fare artigiano'

Il Rome Summit, svoltosi il 15 maggio e promosso da Ucid, ha offerto un palcoscenico unico per il dialogo tra i protagonisti dell’imprenditoria, della politica italiana e del Vaticano. Al centro di questa prima edizione, il tema “Giovani leader d’impresa in campo per una nuova economica” ha sollecitato riflessioni su un approccio più umano e concreto alla gestione aziendale, per una crescita economica al servizio della persona. Tra gli intervenuti di spicco, Davide Peli, Presidente dei Giovani Imprenditori di Confartigianato,Leggere di più

Comunicati stampa
MODA
Confartigianato e Cna al Governo: “Necessarie misure urgenti a sostegno del settore moda"

Misure urgenti per il settore moda: è quanto chiedono Confartigianato Moda  e CNA Federmoda  – in una lettera inviata al Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso; al Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Elvira Calderone e al Presidente Abi, Antonio Patuelli – a seguito degli incontri nell’ambito del Tavolo Nazionale della Moda del Ministero delle Imprese e del Made in Italy per analizzare il particolare stato di difficoltà del settore.Leggere di più

Comunicati stampa
EVENTI
'Artigianato, cuore del made in Italy' in mostra fino al 14 giugno al Mimit

Al via da oggi fino al 14 giugno la campagna di comunicazione e la mostra “Artigianato, cuore del made in Italy”, presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, promossa da Fondazione Symbola, Confartigianato, CNA, Casartigiani. La mostra è stata inaugurata alla presenza del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. Leggere di più

Studi
LAVORO
L’occupazione nell’artigianato +42,0% vs gruppi multinazionali italiani

L’economia italiana è caratterizzata da presenza di micro e piccole imprese (MPI) più marcata rispetto agli altri paesi europei e poco meno di un quarto delle MPI è rappresentato da imprese artigiane. Anche grazie al sistema diffuso di piccola imprese l’Italia ha potuto reagire positivamente alla pandemia del 2020 e alla crisi energetica del 2022, realizzando una crescita del PIL superiore a quella dei maggiori paesi europei.

Una evidenza statistica stilizza il modello di sviluppo italiano basato su un diffuso sistema di piccola imprese: in Italia l’occupazione nell’artigianato supera del 42,0% quella dei gruppi multinazionali italiani. L’analisi è contenuta nel report pubblicato dall’Ufficio Studi in occasione della 3a Giornata della cultura artigiana ‘. Qui per scaricare ‘IA e complementarietà, l’equazione dell’Intelligenza Artigiana – Key data della cultura artigiana’.

Vi è una combinazione di fattori strutturali, culturali e normativi che contribuisce al predominio delle MPI e delle imprese artigiane rispetto al sistema delle multinazionali. Le imprese di minore dimensione tendono ad essere più flessibili rispetto alle grandi imprese multinazionali, si adattano alle mutevoli condizioni di mercato e alle esigenze dei clienti, rimanendo competitive anche in contesti economici incerti. Le MPI e le imprese artigiane svolgono un presidio di settori di grande rilevanza per l’economia italiana, tra i quali ricordiamo quelli della moda, del food, dei servizi turistici e di quelli alla persona, del trasporto di merci e persone. Una diffusa presenza di imprese poggia su una forte cultura imprenditoriale, con una propensione al lavoro indipendente più elevata rispetto alla media europea. Le piccole imprese sopperiscono alle mancate economie di scala mediante reti di imprese, accrescendo la loro competitività mediante la collaborazione con altre imprese. Queste reti favoriscono lo sviluppo delle MPI, creando sinergie che possono essere difficili da replicare per le multinazionali.

Infine, il peso della burocrazia e di una elevata pressione fiscale disincentiva gli investimenti in Italia delle multinazionali estere e incentivalo la delocalizzazione delle grandi imprese italiane.

Artigianato vs multinazionali nel territorio – A livello regionale la dominanza dell’occupazione artigiana rispetto a quella dei gruppi multinazionali italiani è diffusa in tutti i territori tranne che nel Lazio dove l’occupazione artigiana è inferiore del 17,9%. Nella tavola a pagina 13 del report i dati completi per ciascuna regione. Tra le maggiori regioni, con oltre 1 milione di addetti, primeggia per dominanza dell’occupazione dell’artigianato la Toscana dove i 224mila addetti nell’artigianato sono più del doppio (+119,1%) rispetto all’occupazione dei gruppi multinazionali italiani; segue il Veneto con 325mila occupati pari al +40,5%, Campania con 102mila addetti pari al +38,7%, Piemonte con 214mila addetti pari al +33,1%, Emilia-Romagna con 278mila addetti pari al +12,4% e Lombardia con 486mila addetti pari al +5,3%.

Una prevalenza dell’occupazione artigiana di norma più netta si risconta nelle regioni di grandezza intermedia, tra 300mila e 1 milione di occupati totali: la Sardegna conta 64mila addetti nell’artigianato che sono quasi il triplo (+190,6%) dell’occupazione dei gruppi multinazionali italiani, seguono la Sicilia con 132mila addetti nell’artigianato, 2,7 volte (+165,7%) l’occupazione di tali gruppi, la Puglia con 133mila addetti nell’artigianato, 2 volte e mezzo (+150,9%) l’occupazione di tali gruppi, le Marche con 112mila addetti nell’artigianato, più del doppio (+114,0%) rispetto all’occupazione di tali gruppi, l’Abruzzo con 55mila addetti nell’artigianato pari al +88,5%, la Liguria con 73mila addetti nell’artigianato pari al +52,6% ed infine tra queste regioni solo il Friuli-Venezia Giulia con 62mila addetti nell’artigianato supera l’occupazione dei gruppi multinazionali italiani con un valore inferiore alla media e pari all’11,6%.

La diffusione dell’impresa artigiana nel Mezzogiorno fa da contraltare ad un obsoleto modello di sviluppo centrato sull’insediamento della grande impresa integrata globalmente. Nelle regioni meridionali l’occupazione dell’artigianato ammonta a 567mila addetti ed è più che doppia (+121,2%) rispetto quella dei gruppi multinazionali italiani ed è l’unica ripartizione dove addirittura supera, precisamente del 26,0%, quella di tutti i gruppi multinazionali, italiani ed esteri, mentre a livello nazionale l’occupazione artigiana risulta inferiore del 23,9%. Di conseguenza la predominanza dell’occupazione dell’artigianato su quella del totale del gruppi multinazionali è meno diffusa e riguarda undici territori: la Calabria con il +132,4%, Sicilia con il +75,7%, Sardegna con il +58,8%, Marche con il +47,5%, Puglia con il +40,8%, Provincia Autonoma di Bolzano con il +38,2%, Umbria con il +33,6%, Molise con il +33,4%, Toscana con il +19,7%, Provincia Autonoma di Trento con il +13,6% e Valle d’Aosta con il +12,8%.

 

Occupati nell’artigianato vs gruppi multinazionali italiani nelle maggiori regioni

2021, migliaia addetti, regioni >1mln addetti totali – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat

 

 

Notizie
EVENTI
A Napoli prima tappa di 'Sostenibilità in tour': confronto sulla mobilità nelle aree metropolitane
Si è svolto il 15 maggio a Napoli nell’Aula Magna dell’Università Federico II a San Giovanni il primo appuntamento di “Sostenibilità in tour” il viaggio di Confartigianato nella mobilità green che fino al 20 maggio esplora le sfide e le opportunità legate alle nuove tecnologie dei veicoli, alla pianificazione urbana, alle infrastrutture, all’impatto sull’attività delle imprese, sull’occupazione e sugli stili di vita dei cittadini.  Le prossime tappe del tour toccheranno Bari, Reggio Calabria e Palermo. (Leggi tutto)